Il dialetto

Il dialetto mantovano, ovvero quello locale, è sempre più in disuso, per quale motivo?

Ciò accade perché il dialetto è sempre meno parlato nelle case dei mantovani di nuova generazione e perché con la varietà di etnie che possiamo trovare ai giorni d’oggi si tende ad abbandonarne l’uso. Un altro motivo dell’abbandono del dialetto è che, spesso, viene paragonato ad ignoranza e maleducazione, per questo i genitori e i docenti tendono a rimproverare i ragazzi che lo parlano, influenzando così un disuso, di massa, tra i giovani.

A parer mio il dialetto è una risorsa che va conservata e tramandata, onde evitare di perdere le nostre tradizioni e usi locali.

Infatti, la lingua latina si è evoluta nei volgari (dialetti), e tra questi ha prevalso il volgare fiorentino/toscano che poi si è evoluto nell’italiano attuale,  grazie ai poeti: Dante, Petrarca e Boccaccio.

E allora perché non provare a tenerlo vivo, almeno un po’? Anche solo ascoltando i nonni quando raccontano una storia o provando a dire qualche parola in dialetto nella vita di tutti i giorni. Non serve parlarlo perfettamente, ma riconoscerne il valore. È un modo per restare legati alle nostre radici, in un mondo che corre veloce e dimentica facilmente. Parlare mantovano non è roba da “vecchi”: è cultura, è identità, è casa.

Ecco alcune parole ed espressioni molto usate nel mantovano, soprattutto dai nonni o in campagna. Alcune fanno anche sorridere 

 Vocaboli comuni:

  • – Ho (es. Gó fam = Ho fame)
  • T’èt – Hai (es. T’èt vist? = Hai visto?)
  • Basàr – Baciare
  • Gnint – Niente
  • Sciòp – un’ esplosione, un botto
  • Càvra – Capra (ma anche insulto simpatico )

 Frasi tipiche

  • “L’è mei un bèl tacòn che ‘na bèla rogna.”
    Meglio una toppa ben fatta che un grosso problema – meglio prevenire che curare.
  • “Fa mia al balòss/ sta mia a far al balòss”
    Non fare il furbo!
  • “L’è n’àgua ch’l la vèn da lònch.”
    Sta per arrivare qualcosa – come dire: sta per succedere qualcosa di grosso.
  • “Tì gh’é sü ‘n ciap.”
    Hai su un cappello (o stai dicendo una sciocchezza, a seconda del tono!).
  • “Va ben tut, ma quand l’è tròp l’è tròp!” Quando c’è è bello, ma quando è troppo, è troppo – perfetta per chi esagera.
  • “Lè mei star dla banda dal formentùn” Meglio stare dalla parte giusta

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